martedì 18 settembre 2012

Le mie avventure lavorative Parte III


Cari amici, dalle Avventure lavorative parte III cominciano le dolenti note, lo sprofondare negli inferi della mia vita da precaria sempre più precaria. Si astengano perciò i deboli di cuori.
Sto esagerando, ovviamente. Ma la difficoltà esiste ed è tangibile e quindi, sebbene io non sia una tipa che si scoraggia facilmente, sebbene io non sia particolarmente iraconda, qualche sassolino dalla scarpa mi piacerebbe levarmelo e qualche bel vaffanculo urlarlo. Ho deciso di farlo così.

Dunque. Vi dicevo nelle Avventure lavorative parte II che, per incompatibilità, non ho potuto seguire assieme dottorato e Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento (SSIS) e ho dovuto fare una scelta.  Ho scelto il dottorato. E ho congelato (si dice così) le SSIS. Ne sono lieta e felice, vorrei anzi che fosse chiaro che, se potessi tornare indietro, non farei mai una scelta diversa da quelle ho fatto, non intraprenderei mai un cammino diverso da quello che ho intrapreso, non è questo… nondimeno, la Gelmini con le sue belle riforme mi ha fatto proprio un bello scherzetto (per inciso, ha combinato guai anche con l’Università e ha giocato pure un bello scherzetto a F.). Mentre stavo finendo il dottorato ed ero quindi in procinto di “scongelarmi”, le SSIS sono state eliminate.

Dunque, forse ci vuole una piccola spiegazione su come funziona il caotico mondo dell’insegnamento. Tu fai (facevi) le SSIS, questo ti abilita(va) all’insegnamento, questo ti consente(iva) di essere nelle Graduatorie dalle quali chiamano per le supplenze a scuola e, man mano che sopporti e pazienti e che accumuli punteggio, potresti anche diventare insegnante di ruolo. Ora, io non ho mai chiesto tanto. Se posso fare le supplenze e insegnare così a me in fondo va bene. Cioè, mi piacerebbe tanto essere un’insegnante a tempo pieno ma se questo non è possibile in questo mondo difficile mi accontenterei di ciò che è possibile. Vedete, per chi è precario come me, che guadagna una media di 600 euro al mese e che non sa cosa farà domani, poter insegnare un anno e poi non essere pagata nei mesi estivi, e l’anno dopo si vedrà, è una festa. È quasi un obiettivo di vita fantastico. Forse è triste che sia così, ma è così, e ci convivo da molti anni e sopravvivo e resisto.

L’eliminazione delle SSIS ha il “nobile” scopo di non produrre altro precariato nella scuola. Bene, grazie. Si può discutere su cosa questo significhi, però in questo contesto non lo farò. Ma chi era in una situazione come la mia? Per accedere alle SSIS ho fatto un concorso, uno scritto e un orale: eravamo un centinaio, siamo passati in venti. Voglio cioè dire a voi e anche a me stessa (perché a volte lo dimentico) che avevo studiato tanto e che sono stata brava. Ho pagato 600 euro di tasse di iscrizione (che, fra parentesi, non ho più rivisto, e così diciamo che ho salutato secco secco uno stipendio mensile). Non solo, il fatto di aver vinto il concorso di ammissione alle SSIS consentiva di poter essere inseriti nelle Graduatorie di cui vi parlavo prima. Iscritti sì, ma con una riserva che avremmo potuto sciogliere una volta conseguita l’abilitazione. Che ironia. Sono in queste Graduatorie ma non posso essere chiamata a causa di questa riserva.
Sentite poi che doppia ironia. Sapete chi ha congelato le SSIS? (sono un numero considerevole, ho scoperto). Chi stava facendo il dottorato o le donne incinte. Quindi paradossalmente si è punito il merito (il fatto di aver vinto sia il dottorato sia le SSIS) e si è tirato un bel calcio in culo alle pari opportunità.

Bene, ho finito questa rabbiosa tiretera. La storia è terminata così, ad ogni modo: le SSIS sono sospese dal 2008, da quest’anno saranno attivati i nuovi percorsi abilitanti che sono più o meno la stessa cosa ma si chiamano TFA (si stanno svolgendo adesso le selezioni nelle Università, forse qualcuno di voi lo sa). Per fortuna noi congelati potremo entrare nel TFA in sovrannumero senza esame. Forse più che “per fortuna” farei meglio a dire “per diritto”. Aspetto con ansia e con speranza questo inizio.
Certo, sono stata svantaggiata: ho perso così quattro anni (di insegnamento, dico) e non per una mia volontà, ed inoltre non posso partecipare al concorso che è stato bandito adesso per la scuola (questo concorso è per il posto di ruolo): non è molto chiaro da quello che si legge sui giornali, ma è solo per chi è in graduatoria, ed è l’ennesimo paradosso, perché io sono in graduatoria, ma di nuovo, senza abilitazione e con la riserva (e di conseguenza non posso partecipare al concorso)!

Non so quanto possa essere chiaro questo post. So che si tratta di un tema un po’ noioso e molto specifico, comprensibile in genere solo a chi è già dentro l’ambiente. Tra l’altro io ho cercato, a fatica, di renderlo il più comprensibile possibile e quindi sono stata anche un po’ imprecisa: le cose sono ancora più complesse.

In ogni caso, sappiate che riesco ancora a rimanere ottimista. Penso che in qualche modo, per qualche ragione, in barba a tutto e a tutti, ce la farò. Ed è con questa nota di vitalità che vorrei salutarvi.

3 commenti:

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  2. Sono in attesa dei prossimi episodi. Ti prego fammeli leggere in anteprima quando li scriverai!!

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  3. Sulla prossima puntata prometto scintille!

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